ORIENTE ESTREMO 

01.07.2017

"I Cannibali di Mao" (vol.1) e "Cristo si è fermato a Shingo" (vol.2) - Le trasformazioni e gli stravolgimenti di un decennio-chiave in Asia  attraverso i reportage del corrispondente di Repubblica da Hong Kong.

L'Oriente era ancora un luogo piuttosto remoto, poco frequentato, e ancor meno conosciuto. La Cina, poi, era praticamente un altro pianeta, che i turisti italiani, gli uomini d'affari italiani e in parte anche i giornalisti italiani, visitavano poco. Una meta esotica, non molto di più.

Il nuovo libro di Marco Lupis, ORIENTE ESTREMO, 1995-2004, vol. 1 "I Cannibali di Mao" e vol.2 "Cristo si è fermato a Shingo", racconta l'Asia vista attraverso le corrispondenze di un giornalista che ne ha vissuto le storie, i drammi e le curiosità nel corso degli oltre dieci anni da corripondente dei maggiori Media italiani

Gli articoli attraverso i quali si snoda il racconto della mia vita e del mio lavoro in Asia, sono stati pubblicati in un periodo che copre circa un decennio, dal 1995 al 2004. Sono apparsi sulle varie testate per le quali ho lavorato da Hong Kong in quell'arco di tempo, cominciando da Panorama, il Corriere della Sera e Il Tempo, fino al mio incarico come corrispondente del Gruppo editoriale L'Espresso-La Repubblica.

Sono la mia testimonianza di quegli avvenimenti, spesso curiosi, troppe volte tragici, a volte persino divertenti, visti e raccontati con gli occhi di un giornalista "tradizionale". Testimonianze di ciò che accadeva in quell'Oriente che era ancora quasi sempre "estremo". Non soltanto perché "lontano", ma per la crudezza di ciò che vi accadeva o semplicemente perché gli usi e i costumi erano ancora veramente esotici, e così diversi ed estremi, appunto, rispetto ai nostri.

Si tratta della mia "istantanea" dei tanti fatti di cui sono stato testimone in quegli anni. Introdotti e contestualizzati dai ricordi personali della mia vita di ogni giorno laggiù; la vita di un giornalista corrispondente con l'incarico di informare i lettori italiani di ciò che stava succedendo all'altro capo della Terra

Gli incontri umani e professionali con tante persone straordinarie. Di alcune ho perso completamente le tracce, altre non ci sono più, altre ancora sono entrare a far parte della cerchia di amicizie più care che ancora oggi - compatibilmente col fatto di essere spesso dislocate qua e là nel mondo - continuo a frequentare ogni volta che è possibile, spesso per ricordare insieme quegli anni e quell'Oriente lontano nel quale ci siamo conosciuti. Vittime tutti, chi più chi meno, di una inguaribile nostalgia per una storia d'amore vissuta non per un'altra persona, ma per un continente. 

Marco Lupis - Giornalista
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